La continua indagine sui condizionamenti imposti dal lavoro contemporaneo sul corpo, sui processi cognitivi e sulla sfera più intima della vita privata, è il campo di analisi della ricerca di Antonio Della Guardia.
In un contesto di precarietà attualmente presente nelle società avanzate, in cui le nuove generazioni ne fanno sempre più parte, il suo interesse è volto ad analizzare i vincoli di diversi modelli lavorativi, in modo da rilevarne i segni e svelare gli effetti tra lavoro, stato sociale e condizione umana. Tali aspetti che riflettono sull’esistenza, vengono formalizzati attraverso una vasta gamma di linguaggi espressivi. Un metodo che basandosi sull’idea di “dissenso” formulato da Jacques Rancière, innerva il suo interesse su di un piano sociale, cercando di ipotizzare una temporalità nuova all’interno di una temporalità predominante.
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